Volti confusi, età trascinate, desideri e progetti oltraggiati,
segni che non tracciano speranza,
che graffiano, sporcano di rabbia le pagine bianche di un presente offeso.
Il “mio” non - luogo : la scrittura.
Nella sua duplice manifestazione: due facce della stessa medaglia.
Come ponte per le infinite vite degli altri, per conoscere, condividere, crescere (# 1 ), un non luogo , possibile in tutti i luoghi, di serenità.
Come grido di frustrazioni e rabbie, come spada immaginaria per ferire, come proseguimento del sé che vuole esserci ( # 2 ), un non - luogo, tana di sofferenza.
Ringrazio gli autori dei commenti ricevuti nell’altra sezione, quando la foto era pubblicata senza nome dell'autrice
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