Le Chiese di Roma: "Chiesa di Sant'Agnese in Agone"

Durante una pausa fra le due nevicate a Roma del 10 e 11 febbraio 2012

Ispirato dal libro "Le Chiese di Roma negli acquarelli di Achille Pinelli" apro una nuova serie fotografica dedicata a questi luoghi di culto.

Le Chiese di Roma sono più di 900 e ciò ne fa la città con più chiese al mondo; la loro storia accompagna quella della città da diciassette secoli, segnandone l'evoluzione religiosa, sociale ed artistica.

6) Chiesa di Sant'Agnese in Agone

La chiesa di Sant'Agnese in Agone (latino: Ecclesia Sanctæ Agnetis in Agone) si trova al centro del lato occidentale di Piazza Navona, a Roma. È intitolata sant'Agnese, una fanciulla che secondo la tradizione cattolica fu martirizzata all'età di dodici anni durante la persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano nello stadio di Domiziano, che si trovava esattamente sullo stesso posto occupato ora dalla piazza e del quale la piazza ricalca la forma. Nell'VIII secolo il posto divenne un luogo di culto.

Viene profondamente restaurata a partire dal 2004 su iniziativa del rettore Don Gianni Todescato, da lui anche riaperta al pubblico e adibita a sede concertistica.

La chiesa ebbe un primo progetto disegnato nel 1652 da Girolamo Rainaldi (1570-1655) in stile barocco. Il committente fu Innocenzo X Pamphili, il cui monumento funebre si trova all'interno della chiesa. La famiglia aveva ampi possedimenti nella piazza e la chiesa doveva essere una specie di cappella privata annessa al palazzo di famiglia che si trova accanto.

Negli anni 1653-1657 i lavori proseguirono sotto la direzione di Francesco Borromini. Borromini cambiò in parte il progetto originale; tra le altre cose aumentò la distanza tra le due torri integrate nel prospetto ed ideò l'impostazione della facciata concava per dare più risalto alla cupola.

Nel 1672 la costruzione fu completata da Carlo Rainaldi (1611-1691), il figlio dell'architetto che aveva cominciato i lavori.

Esistono alcune leggende legate alla prospiciente Fontana dei Quattro Fiumi, sita di fronte alla Chiesa di Sant'Agnese in Agone, che la tradizione popolare attribuisce alla rivalità tra Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. Ad esempio si crede che la statua del Río de la Plata tenga alzato il braccio nel timore di un crollo della chiesa e che ugualmente la statua del Nilo si copra il volto per non doverla vedere. Si tratta di una semplice leggenda, poiché la fontana fu realizzata prima della chiesa, tra il 1648 e il 1651, mentre Borromini sopraggiunse nel cantiere di Sant'Agnese intorno al 1653. Infatti la statua rappresentante il fiume Nilo si copre il volto perché a quell'epoca non se ne conoscevano le sorgenti.

(F11 per una migliore visione)

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