Ruan Photographer

Nato nel 1977, si dedica inizialmente alla pittura usando una tecnica incisiva, cupa, dalle forme distorte, ispirate all’espressionismo e alla musica che già suonava sin da quando era solo un ragazzino - il gothic metal.

Il passaggio dalla plasticità dei colori impressi su tela alla fotografia è quasi obbligato. Un tramonto sanguigno gli accende una passione che non ha più conosciuto freni, e che ha urlato attraverso immagini strazianti, a tratti irritanti, e ciononostante cariche di pathos.
Il suo primo vero progetto fotografico s’intitola Joker. E' un tributo all’anti-eroe per eccellenza, al più cattivo degli antagonisti di Batman.
Successivamente, si dedica a progetti con persone dello spettacolo e non, cercando di catturare l’anima nera di ciascuno, l’intimo più nascosto e gitano, per rivelarlo all’osservatore senza alcun filtro, Dama scalza è uno di questi.
Continua col progetto Forgive yourself - A bridal redemption, e scaraventa il sogno nuziale di ogni giovane donna in un baratro di pentimento e disillusione, fino ad arrivare a Echi di follia*, in cui esplora le distorsioni mentali e spirituali dell’uomo moderno negli spasmi isterici del fisico distorto come una marionetta priva di identità, senza un proprio posto nel mondo, o Memories, in cui spersonalizza l’umano nella lotta contemporanea contro la tecnologia, cedendo lo scettro al vacuum esistenziale che da essa ne deriva.
Dance and wings, ultimo in chiave cronologica, rappresenta un po’ un progetto satellite rispetto agli altri. Si muove letteralmente intorno ai corpi dei ballerini e li insegue con la camera in chiave futuristica, senza l’esigenza di congelarli anzi, trasportando l’osservatore nei passi della loro danza ermetica.
E’ uno scopritore di tutte le sfumature del vivere umano, un creatore di vita dopo averne frantumato l’ipocrita crosta. E se ne compiace.

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