Le Chiese di Roma: "Chiesa di San Giovanni Calibita"

Foto storica scattata durante la piena del Tevere del 2008. La Chiesa di San Giovanni Calibita si vede sulla destra della foto mentre sulla sinistra il retro della Basilica di San Bartolomeo all'Isola già da me presentata con il numero 7 della serie, sotto riportata.

Ispirato dal libro "Le Chiese di Roma negli acquarelli di Achille Pinelli" apro una nuova serie fotografica dedicata a questi luoghi di culto.

Le Chiese di Roma sono più di 900 e ciò ne fa la città con più chiese al mondo; la loro storia accompagna quella della città da diciassette secoli, segnandone l'evoluzione religiosa, sociale ed artistica.

14) "Chiesa di San Giovanni Calibita"

La chiesa di San Giovanni Calibita è un luogo di culto cattolico di Roma del rione Ripa, sull'Isola Tiberina, annesso all'ospedale omonimo dei Fatebenefratelli.
La chiesa è ricordata nel XIV secolo col nome di Sancti Ioannis de insula, ed anche Sancti Ioannis Cantofiume, ma è di antichissime origini, sorta nell'area del tempio di Iuppiter Iurarius. Armellini riferisce che la chiesa «fu arsa dai soldati di Genserico e riedificata nel 464 da Pietro vescovo di Porto, sotto la cui giurisdizione era appunto l'isola Tiberina», ma questa informazione non è ritenuta sicura da Christian Hülsen. Il più antico riferimento certo alla chiesa si trova in una bolla di papa Benedetto VIII del 1018. Per secoli la chiesa con monastero annesso fu affidata alle monache benedettine. Inoltre nei secoli XI-XIII era residenza dei vescovi di Porto.

La chiesa attuale fu costruita alla fine del XVI secolo sulle rovine di quella antica, di cui non resta più nulla: fu in questa occasione che sotto l'altare maggiore si scoprirono i resti del corpo di san Giovanni Calibita, con le reliquie di altri santi portuensi. La chiesa venne poi rinnovata nel 1640, la facciata fu completata nel 1711 e gli interni nel 1742. Il ricco apparato decorativo interno è di Corrado Giaquinto.

Nella chiesa si conserva l'immagine della Madonna della lampada, risalente al XIII secolo. Una tradizione popolare racconta che quest'immagine, un tempo posta in riva al fiume con una lampada votiva accesa, nel 1557 venne sommersa da una esondazione del fiume; malgrado ciò la lampada continuò ad ardere, suscitando così lo stupore del popolo e la pubblica devozione.

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